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50 studenti "a lezione" in carcere

Il Ballarini di Seregno incontra i detenuti di Monza

Una cinquantina di studenti del Collegio Ballerini di Seregno hanno vissuto un’esperienza davvero indimenticabile.
Mercoledì 13 marzo, alle 8,30 del mattino hanno varcato la soglia del carcere di Monza per visitare il penitenziario e incontrare alcuni detenuti.

Prima sosta il reparto Luce dove hanno potuto ascoltare la testimonianza di alcuni giovani ormai al termine del percorso rieducativo. Accanto a loro le educatrici del penitenziario hanno spiegato agli studenti la complessità del loro lavoro e l’impegno quotidiano nel costruire singoli percorsi di reinserimento a beneficio delle persone recluse. I ragazzi si sono poi diretti alle aree destinate ai colloqui per approdare, infine, nel reparto riservato alle aule e ai laboratori.Un vero e proprio tour conclusosi in un incontro finale con alcuni detenuti nelle sezioni comuni.

Scambi di idee, domande e tantissimi spunti su cui riflettere saranno il tesoro che i giovani studenti porteranno a casa insieme al desiderio di approfondire le molte tematiche associate alla vita carceraria. «Portare 50 ragazzi dai 14 ai 18 anni in un carcere è una sfida non da poco! Eppure gli educatori, i volontari e alcuni detenuti sono riusciti a tenere desta l'attenzione dei nostri studenti per un'intera giornata. I ragazzi sono entrati con la loro idea del carcere e dei detenuti e ne sono usciti con le idee stravolte -ha commentato la professoressa Sofia Mariani del Liceo Ballarini- Hanno compreso che i carcerati non sono una categoria a sé, ma sono innanzi tutto persone come noi che hanno commesso degli errori, ma che possono compiere un cammino scendendo in profondità dentro se stessi. In fondo, lo stesso lavoro che è richiesto a ognuno di noi».

L’avventura, non finirà qui. Sabato 23 marzo i giovani del Ballerini rientreranno nel carcere di Monza per vivere un’esperienza completamente diversa: un’amichevole di calcio con la nostra squadra di detenuti: il Real CC Monza. «Anche l'incontro con i calciatori con cui disputeranno la partita ha lasciato un segno -ha proseguito la docente- soprattutto nell'identificazione dello sport come spazio di libertà pur all'interno di regole stabilite». Che dire? Noi siamo pronti ad accoglierli con grande gioia. Chi vincerà è di seconda importanza, quello che ci sta a cuore è consentire a giovani della stessa generazione di incontrarsi nuovamente, ma questa volta sarà su un campo di gioco… un luogo  che per magia annulla qualsiasi differenza.     

«Sono tantissime le risonanze e sovrabbondante la ricchezza che ci portiamo a casa -ha concluso la professoressa Mariani- E di questo ringraziamo chi ci ha dato questa opportunità unica».

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