CSI - Centro Sportivo Italiano - Comitato di Milano

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Prendiamo un'idea

Nel linguaggio moderno, per idea si intende “ciò che il pensiero produce”. Pensiamo allo sport, allo sport che vorremmo e prendiamo un’idea. Non bisogna essere per forza dei “cervelloni” per farlo. Può essere anche un’idea semplice o non particolarmente brillante, ma prendiamola, portiamola nell’Agorà dell’oratorio di Cernusco sul Naviglio e chiediamole di rimanere lì per 24 ore. Facciamola sedere sulle morbide poltroncine del teatro, in mezzo a un pubblico di giovani e di persone che amano lo sport, oppure scomodiamola un po’ e lasciamo che si arrampichi sulle gradinate del palco. Mettiamola di fronte a degli sportivi, degli sportivi veri, di quelli che amano lo sport tanto da saperti dire, come Cordoba, che in un atleta la parola sacrificio viene continuamente vinta dalla passione sportiva fino quasi a scomparire dal suo vocabolario. Sportivi che non hanno paura di utilizzare il loro tempo per parlare ai giovani e stare lì, davanti alle loro domande e ai loro desideri, per raccontare che nella vita non si smette mai di sognare e che certi sogni, forse, non sono così impossibili.

A questo punto, alla nostra idea, accade qualcosa di strano. Inizia a bruciarle un po’ lo stomaco, le si accappona la pelle e, sulla schiena, inizia a sentire uno strano formicolio. Due strane protuberanze sbucano lentamente ai lati della colonna vertebrale che, vertebra dopo vertebra, si raddrizza fino a ergersi nella sua vera altezza. Ma la metamorfosi non è ancora compiuta, dobbiamo osare di più! Proviamo a farla cantare e ballare insieme alle voci degli amici di Exodus, permettiamole di sedersi a un tavolo di lavoro per confrontarsi con le idee degli altri giovani presenti, mettiamola su un tapis roulant che vuole raggiungere i 196 km per abbracciare, simbolicamente, tutto il mondo e… magia! La nostra idea è maturata, ha messo le ali e ora vola alta, senza avere paura di dialogare con le proposte delle più grandi personalità del mondo dello sport italiano, senza sentirsi inadeguata di fronte alla richiesta di votare le dieci migliori idee emerse durante questa bizzarra 24 ore, senza sentirsi troppo piccola per tornare a casa e iniziare a lottare per uno sport migliore! 

“Altro che magia!”, potrebbe dire qualcuno, “Dovreste vergognarvi! Prendere centinaia di giovani e portarli per 24 ore in un oratorio, come se dovessero partecipare a un torneo. Prendere centinaia di giovani e chiedere loro di… pensare! Come se le loro idee contassero davvero. Come se il mondo dello sport potesse davvero cambiare. Parlare loro di sogni e di sfide impossibili, metterli davanti a grandi atleti e a personaggi importanti, farli assistere a mezzanotte passata a uno spettacolo intitolato niente meno che Il pallavolista volante! Questa non è magia, è suggestione! O anche peggio: è illudere chi ha ancora la forza di sperare!” Potrebbe dirlo e non avrebbe tutti i torti perché è vero, non si tratta di magia.

Abbiamo preso la nostra idea e l’abbiamo combinata con miliardi di ingredienti, l’abbiamo scecherata per 24 ore, ma non per confonderla o illuderla. In ballo c’era qualcosa di più grande. C’era il desiderio di far sì che quest’idea dalla testa scendesse nel cuore, nel vero polmone del nostro cervello, e qui respirasse, si rigenerasse e acquisisse la forza per essere messa in circolazione in ogni centimetro del nostro corpo. Perché, come dice un noto film, le sfide si vincono “un centimetro alla volta” e, come ci ha insegnato Giusy Versace, “con la testa e con il cuore si va dappertutto”. 

Non importa se le nostre idee non si realizzeranno. Non importa se nessun atleta rispetterà la promessa di dedicare 10 giorni all’anno per incontrare le squadre degli oratori, se non verrà creato un ministero dello sport e continueranno a non esserci abbastanza sovvenzioni per le polisportive. 

Noi giovani, da questa straordinaria esperienza, siamo tornati cambiati e non possiamo cheringraziare il CSI per aver permesso al nostro cervello di allearsi con il nostro cuore per continuare a giocare la difficile e bellissima partita della quotidianità. Grazie!

#giovani24ore

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