CSI - Centro Sportivo Italiano - Comitato di Milano

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Il popolo delle transenne

L’altra sera sono andato a premiare una finale in una società sportiva.

Mi accoglie il Presidente della società di casa e dopo pochi istanti ci ritroviamo a salutare il suo Vicepresidente, tale signor Mattia.

Mattia è tutto sudato. Indossa un grembiule bianco e, da almeno 3 ore, è chinato sulla piastra a cuocere salamelle per grandi e piccoli.

Bell’esempio davvero. Vicepresidente sin che volete ma non è lì a guardare la partita in "giacca e cravatta". Al contrario, non si distrae un attimo nel suo ruolo di "cuoco da campo" tra patatine fritte, salamelle e panini vari.

Mattia non è un "esemplare" solitario. Fa parte di quello  che spesso viene definito "popolo delle transenne". Dentro c è un po' di tutto.

Ci sono quelli che durante l’inverno (quando magari siamo sotto zero) scendono prima perchè c’è da segnare e sistemare il campo per i ragazzi. Un freddo cane, magari un po' di nebbia, nessuno ancora che si vede... ma loro sono lì per fare in modo che, arrivati i ragazzi, sia tutto a posto.

Stessa cosa in palestra (dove raramente fa freddo) ma dove vedi strani "esseri umani" tirare reti, sistemare canestri e poi stare tutto l’anno dietro un tavolo a fare il refertista. 

Ci sono quelli (o quelle) che passano mesi e mesi a preparare il "the del primo tempo" ad una squadra via l’altra. Ci sono quelli delle maglie: raccoglierle a fine partita, trovare chi le lava (di solito genitori a turno), sistemarle una volta riportate in società perché siano pronte per la partita successiva. Ci sono quelli, ancora, del lavaggio spogliatoio, famosi per il classico urlo "alloraaaaa fuoriiii" per cacciare gli ultimi che sono ancora lì a sistemare "borsa e capelli" e poter prendere finalmente in mano lo spazzolone prima che arrivi l’altra squadra. Ci sono quelli "2x1", perchè dei servizi descritti sopra (e di tanti altri) ne fanno due o magari anche tre senza mai stancarsi. E poi ci sono quelli delle transenne: quando c’è una manifestazione arrivano 2 ore prima (se non di più), montano (e smontano) gazebo, striscioni, transenne, audio, ecc., ecc... Quando la gente arriva dice: "ah che bello”... senza chiedersi chi avrà mai preparato tutto questo.

La lista potrebbe continuare, ma è sufficiente per rendere l’idea. Cari ragazzi ho bisogno di parlare con voi... (se mai leggerete queste righe perchè qualcuno ve le farà avere o le appenderà nella bacheca del gruppo sportivo). Ci avete mai pensato? C è un sacco di gente che vi vuole bene e che non si vede. Gente che per voi fa i lavori più umili e li fa nell’anonimato, senza prendere un centesimo.

Ci avete mai pensato? Quando arrivate e trovate tutto organizzato vi siete mai chiesti chi ha lavorato dietro le quinte per voi? Si tratta di un popolo di super eroi. Forse non avranno un mantello scintillante, una bat-caverna e non si arrampicano nemmeno sui muri con delle ragnatele. Ma sono degni di imprese da super eroi. Parlo del popolo delle transenne e di tutti quelli che sono a vostro servizio con azioni come quelle (tra le tante) indicate prima. Quelli che sembrano poco importanti ma che valgono tantissimo. Quelli che non si lamentano mai e che danno sempre una mano. Quelli che chiedono apertamente  come ricompensa un vostro sorriso, una vostra pacca sulle spalle, un sentirsi dire : "ehi amico, grazie!".

Persone così non si trovano dappertutto. Voi avete la fortuna di averle nella vostra società sportiva. Fatevi firmare un autografo da loro. Mettetelo in camera, fatelo vedere agli amici e ditegli: "questo me lo ha fatto un super eroe"... 

Senza di lui (o lei) la vostra stagione non sarebbe mai stata possibile e le mille emozioni vissute quest’anno sarebbero rimaste "lontano dal vostro cuore".

Se potete questa settimana fategli qualche sorpresa. Un po' di festa nello spogliatoio. Una torta. Un abbraccio in mezzo al campo... insomma, decisamente troppo poco per quello che hanno fatto per voi. Ma un piccolo gesto a sorpresa riempirebbe questi eroi "delle transenne" di emozioni indescrivibili. Perché non farlo? Se lo meritano davvero...

Massimo Achini

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