Overbooking di buone notizie
Basta guardarvi per capire che si può sperare in un mondo migliore
Nella galassia delle società sportive le buone notizie non bisogna inventarle. Nemmeno scovarle. Basterebbe guardare la vita quotidiana per accorgersi che ce ne sono a tonnellate in ogni società sportiva ed in ogni campetto di gioco.
Durante le premiazioni dei Gran Galá ho avuto modo di incontrare tantissimi dirigenti e allenatori. Riuscite sempre a sorprendere anche uno come me, che ha la pretesa di conoscervi bene.
C’è Luca, un dirigente di alto livello in Rcs che però non molla nel fare il presidente della sua società sportiva. Guai a "toccargli i suoi ragazzi" e ogni impegno lavorativo viene dopo, quando é nel suo oratorio a sistemare mille cose. C’è Marco che é tra i presidenti più giovani d’Italia e che ha una carica ed un entusiasmo travolgenti.
E poi Francesca, che è lì con i lacrimoni agli occhi per l’emozione mentre vede premiate le sue ragazze. Giovanni, invece, litiga con tutti i colleghi per spostare i turni di lavoro, pur di non saltare nemmeno un allenamento con i suoi ragazzi. E ancora Sergio, che da tempo immemorabile passa le sue domeniche in campo (come dirigente) al servizio delle squadre del suo oratorio e che ha visto crescere generazioni e generazioni di giovani. Laura, invece, fa il medico in ospedale e fa di tutto per “non bucare” gli allenamenti della sua squadra. Ma c’è anche Claudio, arbitro di pallavolo da una vita, che ha ancora l’entusiasmo di un ragazzino e fa il possibile per far partire il volley per disabili; Stefano, che ti chiede al volo: "Quando portiamo Giusy Versace nel mio oratorio? Se mi da una data ci penso io a trovare 200 persone".
C è Claudia che a casa ha tre figli da seguire ma che trova sempre il tempo per stare con le ragazze della squadra .
Ci sono migliaia di storie di vita quotidiana che meriterebbero di essere raccontate una per una. Nulla di eccezionale. Solo storie di vita di migliaia di persone che amano i loro ragazzi.
Verrebbe da dire: "ma che razza di gente siete?". La risposta è sin troppo facile. Siete il popolo vero delle società sportive d’oratorio, di quartiere, di periferia. Siete quelli che hanno insegnato e che insegnano la "vita vera" a generazioni e generazioni di ragazzi e di giovani.
Siete qualcosa di così bello che è difficile persino da raccontare.
Ogni tanto qualcuno mi chiede:"Hai qualche buona notizia da raccontarci che riguarda le società sportive?"
A dire la verità non ne ho qualcuna. Ne ho migliaia a settimana. Siamo sempre in overbooking di buone notizie. Perché basta guardarvi, in campo o nello spogliatoio, con i vostri ragazzi, per capire che si può sperare in un mondo migliore.
Siete il più bello spettacolo (non dopo il Big Ben) del mondo dello sport.