CSI - Centro Sportivo Italiano - Comitato di Milano

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Ecco perchè diventare arbitro nel Csi

Senza acqua il corpo umano può resistere al massimo 10 giorni. Poi non ce la può fare più.

Quanto può resistere lo sport senza arbitri? La domanda non é retorica. È più vera di quanto si possa immaginare.

In moltissime federazioni gli arbitri stanno lentamente “scomparendo”. Si tolgono un anno ad una categoria e un anno a quell’altra, ma la tendenza è quella del “depopolamento".

Noi siamo fortunati. Abbiamo gruppi arbitri di cui siamo molto soddisfatti: 217 arbitri di calcio, 106 arbitri di pallavolo, 41 arbitri di basket. Gente che si fa in quattro per coprire ogni weekend più gare possibili.

Nelle categorie nelle quali diciamo che l’arbitro ufficiale deve esserci, la copertura delle gare sfiora il 98%. Roba da leccarsi in baffi. 

Siamo orgogliosi non tanto dei numeri, quanto della “passione educativa” dei nostri arbitri. Gente che crede davvero negli ideali e nei valori del CSI. E questo non è per nulla scontato. A ciascuno dei nostri direttori di gara vorrei stringere la mano e dire pubblicamente: “sono fiero che sia tu a portare il Csi sul campo”.

Ma il problema di fondo rimane. Gli arbitri, nell’attività giovanile, per noi sono un obiettivo importante. Ci sentiamo sconfitti nel non poter designare nessuno perchè oggettivamente impossibile. Gli arbitri che si fanno in quattro e vanno ad arbitrare, magari anche 3 gare a weekend, non è la soluzione dei nostri sogni, ma l’unica cosa possibile per non avere partite scoperte. 

E qui arriviamo al dunque. Il tema della mancanza di arbitri è un problema del Csi, oppure è un problema di tutti, anche delle società sportive? Dalla risposta a questa domanda dipende molto del futuro dello sport di base.

Fra poco partirà il corso arbitri 2016-2017 (sul sito tutte le informazioni). Stiamo già lavorando ad una grande campagna di comunicazione che si svolgerà a partire da maggio 2017 (la più grande azione mai fatta dal Csi Milano per sensibilizzare sulla “bellezza” di fare ed essere arbitro).

Ma la vera sfida si gioca e si giocherà nelle società sportive. È follia pensare che ogni direttivo di società sportiva chieda davvero ai suoi ragazzi: “ehi, c'è qualcuno di voi che ha voglia di fare l’arbitro?” Ti va di andare a fare il corso al Csi?" Voi giustamente direte: “Caro Massimo, facciamo fatica a trovare gli allenatori per i piccoli, figurati se ci mettiamo a cercare gli arbitri per il Csi”.

Comprensibile, ma sbagliato.

Le società sportive devono cercare gli arbitri non per fare un favore al Csi, ma per fare un favore a se stesse e per sviluppare la vocazione di alcuni ragazzi. Sì, perché sicuramente tra i vostri ragazzi almeno uno (magari proprio uno) che in cuor suo ha la curiosità di provare a fare l’arbitro, probabilmente c’è. Semplicemente nessuno glielo ha mai chiesto! 

Ecco allora la proposta. Parlate una volta ai ragazzi del ruolo dell’arbitro, del loro rapporto con l’arbitro (questo vi sarà comunque utile per la squadra) e, soprattutto, del “luogo” dove nascono gli arbitri (nel senso che se nessuno lo fa, prima o poi lo sport di base morirà).

Fate riflettere i ragazzi su questo ruolo... Magari a qualcuno si accende una lampadina...

Massimo Achini

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