CSI - Centro Sportivo Italiano - Comitato di Milano

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Anche noi con Libera contro le mafie

Tra i 70.000 in Duomo anche il CSI

Un cambiamento vero, non un semplice adattamento, è possibile solo attraverso una profonda consapevolezza dei mali che ci affliggono e una generale assunzione di responsabilità nel contrastarli. Lo sport, quando si coniuga all’etica e alla responsabilità, può essere per i giovani uno straordinario veicolo di crescita umana e culturale. Ecco allora che il 21 marzo ci chiede più che mai di fare della memoria del sangue del dolore provocati dalle mafie, un impegno a costruire ponti per il futuro. Sono queste le infrastrutture etiche, sociali e culturali di cui ha bisogno il nostro Paese per inaugurare una stagione di prosperità e vincere la 'partita' più importante: quella le cui regole sono stabilite dalla nostra Costituzione, carta e “carne” dei nostri valori fondamentali". (Don Luigi Ciotti)

Le parole di Don Ciotti risuonano forti come monito e insegnamento per il mondo dello sport, che non può permettersi di chiudere gli occhi su dinamiche di illegalità che, in silenzio e lontano dai riflettori, spesso viziano l’attività sportiva prestando il fianco anche alla criminalità organizzata attenta a fiutare interessi e denaro.

Per questo il Centro Sportivo Italiano ha supportato l’iniziativa di Libera contro le Mafie rivolta allo sport e in collaborazione con il CONI, “lo sport non vi dimentica”, invitando i propri comitati a scendere in piazza per rivendicare l’importanza dello sport come piace a noi, al servizio delle marginalità e svincolato da infiltrazioni pericolose. Così anche il nostro Comitato ha preso parte al corteo che ha sfilato lo scorso martedì 21 marzo per le vie di Milano accanto a circa 70.000 persone, tra scuole e scout, associazioni e comuni, radunandosi in fine in una piazza Duomo coloratissima che ha lanciato messaggi importantissimi al mondo dello sport milanese che si incammina verso Milano Cortina 2026.

Sul palco è stato mostrato il testimone della staffetta della legalità che Libera da mesi ha portato nelle sette sedi che ospiteranno i giochi olimpici, concludendo il percorso proprio a Milano durante la manifestazione. Tre le parole che Don Ciotti ha affidato allo sport: Trasparenza, negli appalti e nelle opere; Rispetto, dei cittadini, dell’ambiente e delle risorse pubbliche; Responsabilità, per la rinascita di questo paese attraverso lo sport e le olimpiadi. Potevano non cogliere questo messaggio?

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