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Carcere: la lettera dell'ASD Arcobaleno Pavoni

Attivi un progetto, ci metti energia, affronti le mille complicazione di aprire una strada sportiva in un carcere, provi a spiegare alle società l'importanza di sostenere un'attività in carcere. Poi... Arrivano lettere, messaggi, dichiarazioni, attestati, e capisci che la fatica vale la pena, per i detenuti che trovano nello sport una motivazione di rinascita, e per i nostri ragazzi e le nostre ragazze, che mettono nella loro vita un'esperienza di crescita e consapevolezza. 
Di questo il CSI Milano deve ringraziare Lucia Teormino, per l'impegno messo nel far crescere questo progetto.

Ecco la lettera racconto dei ragazzi dell' ASD Arcobaleno Pavoni.

«Sabato 16 marzo appuntamento fuori dal Carcere di San Vittore. Lucia è lì ad aspettarci, è lei il motore di questa iniziativa del CSI “Liberi di giocare” e le siamo grati per questa opportunità. Oltre a lei uno staff di volontari di supporto all’iniziativa.
Entriamo, passiamo i controlli di sicurezza: consegna del documento di identità, controllo e spunta dalla lista (che abbiamo consegnato circa 2 mesi fa); consegna del badge, della chiave degli armadietti di sicurezza dove lasciare portafogli, cellulari e altre cose che non possono entrare in Carcere.
Ora entriamo e percorriamo un corridoio accompagnati da un Agente di Polizia Penitenziaria fino ad arrivare al centro, alla rotonda da dove partono i “raggi”. Qui un detenuto riconosce il nostro Mister, giocavano insieme, è grande appassionato di calcio, Purtroppo una serie di “scelte” sbagliate fatte in gioventù, tra cui abbandonare lo sport, lo hanno portato qui. Un interminabile abbraccio fra i due che unisce, anche se per un breve momento, le vite dei due amici. Ci rechiamo verso un cortile interno. Circondato da un muro altissimo si trova un piccolo campo da calcetto sintetico. Ci stanno aspettando una ventina di ragazzi/adulti, che hanno una gran voglia di giocare. I volontari ci mettono in guardia: “attenzione ragazzi, troverete una squadra con giocatori molto forti, non si risparmieranno”. Ed è così che nasce una sfida all’ultimo goal, davvero avvincente e combattuta. 
Al termine andiamo in un locale dove possiamo fare una breve merenda insieme con le cose che abbiamo portato e scambiare qualche battuta tra noi. Dopo i saluti, eccoci pronti per ritornare a casa, non prima di fare una foto tutti assieme appena fuori dal Carcere. Molto contento anche il nostro Presidente, Pier Paolo Casali che, con la sua presenza, vuole rappresentare la ASD Arcobaleno Pavoni. L'associazione della nostra Parrocchia San Giovanni Evangelista ha dimostrato che giovani di 20 anni possono dedicare parte del loro tempo per una solidarietà fattiva, concreta. E non è scontato
».

Ecco alcune dichiarazioni dei ragazzi:

«Bellissima esperienza, sicuramente educativa e molto riflessiva. Nonostante le restrizioni che queste persone hanno  credo si siano divertiti, anche e più di noi; é stato molto bello».

«Bella iniziativa, per permettere ai ragazzi di staccare un po’ dalla vita in carcere: mi sono divertito!»

«Sicuramente è stata una bellissima esperienza, a mio parere più divertente rispetto che al Carcere di Monza, sono stati tutti simpatici e molto socievoli e soprattutto una bellissima squadra; si notava che si impegnavano tutti e ci mettevano grinta».

«Mi sono divertito, oggi, e devo dire che lo rifarei subito, è stato bello».

«É stata un’esperienza molto toccante. Non potendo giocare per diversi motivi, ho capito quanto sia difficile vivere una situazione come quella del carcere. Stare lì, senza contatti con l’esterno, senza i nostri dispositivi elettronici, non è semplice, e ho vissuto questa situazione solo per due orette. Bello l’impegno che entrambe le squadre ci hanno messo, mi ha fatto molto piacere anche scambiare due chiacchiere con loro nel post-partita. Esperienza che vorrei rifare».

 

 

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