CSI - Centro Sportivo Italiano - Comitato di Milano

Apple Store Google Play Instagram YouTube Facebook
Chi siamo  /   Link utili  /   Fotogallery  /   Contatti e sede

Un cuore che tifa per Cernusco

Intervista al sindaco, Ermanno Zacchetti


 

Concludiamo il nostro breve viaggio tra i comuni dell’hinterland milanese. Questa settimana abbiamo intervistato Ermanno Zacchetti, sindaco di Cernusco sul Naviglio, ex assessore allo sport ed ex presidente di società sportiva. Abbiamo voluto conoscere un po’ meglio la sua storia, le esperienze e l’impegno politico intrapreso. Un uomo che allo sport attribuisce profondi valori sociali e di aggregazione, che possono aiutare a rendere migliore una comunità.

Cosa porta con sè di quel vissuto oratoriano e sportivo?

«Nel gruppo sportivo dell’oratorio Paolo VI, che ora insieme ad altre società è confluito nell’Aso Cernusco, ho fatto un po’ di tutto: da giocatore ad allenatore, a dirigente e ancora presidente. È chiaro che la passione per le persone e per la città, quando sei sindaco o dirigente di società sportiva, è abbastanza simile. Ti prendi a cuore un pezzettino di storia degli altri, anche se come primo cittadino questa situazione è più complessa; ma l’attitudine e la propensione di avere a cuore le storie delle persone è la stessa.

Nel 2000, con un gruppo di ragazzi e giovani papà, abbiamo rilanciato la società sportiva con 40 bambini al seguito – dovrei avere ancora la prima tessera Csi con il Gso Paolo VI, datata 1982; poi abbiamo puntato sulle strutture coinvolgendo i genitori, ed i bambini sono arrivati a 480. Ancora: basandoci sui principi della pastorale giovanile, abbracciati dalle tre parrocchie di Cernusco, siamo stati i primi in Lombardia a costituire un’unica società, ottimizzando l’uso degli impianti sportivi. Oggi l’Aso Cernusco è la prima società del Csi in Italia in fatto di numeri».

L’esperienza sportiva è servita per svolgere il ruolo di sindaco?

«Sicuramente essere presidente di un’associazione fornisce una visione globale della società, perché va gestita e ti insegna ad avere i piedi ben saldi a terra per la sua complessità.

Lo sport aiuta a sognare, ma non va dimenticata quella dimensione di concretezza che bisogna attribuirgli, soprattutto nei rapporti con le persone. Diciamo che si tratta di una visione su scala diversa dall’essere sindaco, ma è pressochè simile.

Lo sport racchiude valori che sono palestra di vita, valori che possono aiutarti anche nel tuo impegno con la città e così è stato quando assunsi l’incarico di assessore allo sport, oggi di sindaco e ancora prima nel ruolo di presidente del gruppo sportivo. Lo stesso cardinale Tettamanzi, nel suo ultimo Natale degli sportivi, disse che “lo sport deve essere vero, leale e di tutti”. Aveva perfettamente ragione, perché una sana competizione fa crescere, aiuta a superare i tuoi limiti, permette di confrontarti rispettosamente con l’altro e anche con te stesso. Questo è sport che educa e sono valori che possiamo far nostri nella vita di tutti i giorni».

Cernusco si è candidata a città Europea dello Sport: qual è la ratio, la logica? Perchè puntare sullo sport?

«Cernusco ha una tradizione sportiva specifica e radicata nel tempo. Ci sono società sportive che stanno per celebrare 50 anni di vita. A Cernusco sono praticate oltre 40 discipline differenti e soprattutto promosse con una qualità eccellente, sia in termini di impiantistica che di offerta sportiva per i ragazzi. Come assessore dello sport, per le società pensavo che Cernusco potesse avere le caratteristiche per candidarsi a Capitale Europea dello Sport e quindi, nell’arco di un anno, dare visibilità a tutto questo potenziale. Un evento così importante permetterebbe di legare una comunità rendendola orgogliosa e mettendo dei paletti su certi valori che devono essere fondanti per la comunità stessa».

A grandi linee quali sono le attività sportive che avevate pensato per questo grande evento?

«Noi stiamo organizzando un palinsesto di eventi che presenteremo nei primi mesi del 2019. Stiamo lavorando su tre prospettive. Una è legata al rifacimento di alcuni impianti sportivi, tra questi lo stadio Gaetano Scirea dedicato ad un cernuschese campione del Mondo, ma soprattutto campione nella vita. Un altro tema sarà legato a grandi eventi sportivi che già organizziamo ma che saranno valorizzati, come la “Maratona del Naviglio” e il “Rugby Festival”, il più importante evento di Social Rugby in Europa con oltre 25mila presenze tra pubblico, giocatori e squadre da tutta Europa.

Abbiamo già la collaborazione della federazione internazionale di Hokey per far disputare a Cernusco, nel 2020, i campionati europei di hockey per ragazzi con disabilità, quindi un altro grande evento. Oltre ad una serie di iniziative che vorremmo fare con il Csi… Pensare che a Cernusco ci sia la più grande società sportiva per numero d’iscritti in Italia, fa sì che le potenzialità per poter fare tanto ci siano».

In tutto questo cosa può fare il Csi per la città?

«Cernusco ha un legame fortissimo con la vostra associazione, presente in maniera molto attiva non solo con l’attività di base, ma anche con quella di formazione. La 24h di sport che facemmo tre anni fa all’oratorio Sacer è un altro grande esempio. Credo che la piattaforma di Cernusco 2020 possa diventare un momento comune, in cui mettere in circolo quei valori di cui il Csi è portatore, con proposte e riflessioni rivolte ai ragazzi, alle famiglie e ai dirigenti».

Lo sport a Cernusco, tra una decina di anni, come lo immagina?

«Mi piacerebbe che Cernusco fosse vista da tutta Italia – magari da tutta Europa – come luogo in cui tutti i valori dello sport possono trovare concretezza. Certamente uno sport fatto di impianti di qualità, con allenatori formati e professionali, capace di far crescere le persone. E questa potrebbe essere davvero una bella immagine per Cernusco e per il movimento sportivo internazionale».

di Elisa Monetti

Eventi, Attività, News