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Briantea84 in Champions Cup

Vince una "speciale normalità"

 

C’è una squadra di basket in Champions Cup di Open A, e fin qui non c’è nulla di strano.
La squadra in questione è la Briantea84 e raggiunge questo traguardo per la prima volta nella sua storia. Qui potrebbe esserci una notizia. 
Ma perché scegliere di raccontare proprio questo percorso?

Perché il team allenato da Coach Corengia è formato da ragazzi con disabilità intellettiva e relazionale e da atleti senza alcun tipo di disabilità. Fortunatamente, anche questo dato potrebbe non fare notizia visto il crescente numero di progetti rivolti allo sport inclusivo, ma diventa elemento di grandissimo interesse nel momento in cui la Briantea84 non partecipa ad un campionato inclusivo, ad una competizione pensata appositamente per atleti con disabilità come possono essere il calcio integrato o il Baskin.

La scelta della società brianzola e della dirigente Elena Colombo (in foto) è sempre stata quella di puntare alla normalizzazione dell’attività sportiva, e di inserire in squadra ragazzi con disabilità intellettive in grado di sostenere le competizioni e lottare per qualsiasi tipo di obiettivo. E così è stato, oggi la Briantea84 si sta giocando la Champions Cup dell’Open A di Pallacanestro CSI: “I ragazzi si stanno godendo questo traguardo alla grande con enormi soddisfazioni -ha spiegato Elena- Durante la fase a gironi abbiamo perso solo tre partite e a dire il vero non ce lo aspettavamo quindi ora siamo felicissimi e tutto quelle arriva in più è già fantastico”.

Relativamente al "non progetto” sulla disabilità, Colombo spiega in questo modo: “Non volevamo un percorso specifico per gli atleti con disabilità, volevamo solamente una squadra di basket che abbracciasse a 360° l’inclusività dei ragazzi disabili all’interno di un contesto sportivo e di un campionato senza deroghe o eccezioni o agevolazioni. La cosa bella è che partendo da questa base, abbiamo inserito nel team quattro ragazzi con disabilità e abbiamo coinvolto tanti giovani atleti senza alcun deficit intellettivo o fisico o relazionale che hanno accolto l’idea con grandissimo entusiasmo e spirito sportivo e aggregativo”.

La riflessione che viene spontanea è quella legata agli avversari, agli arbitri, al tipo di approccio che la Briantea84 ha riscontrato negli altri quando si presentava sul campo. A quanto pare però, a parte qualche spiacevole episodio di ignoranza (perché non ci sono altri termini), le squadre avversarie ci hanno messo poco a capire lo spirito del percorso che avevano davanti. Così, con buon senso e animati da quello che è il vero fulcro del valore sportivo, le squadre che hanno affrontato i ragazzi di Corengia si sono battute sino all’ultimo nel rispetto globale di tutti i giocatori avversari. “È capitato che alcuni avversari applaudissero i nostri ragazzi durante la partita per una bella giocata, ad esempio, o che qualcuno ci chiedesse di fermarci a mangiare insieme una pizza -ha raccontato Elena- E così è stato con gli arbitri inizialmente un po’ spiazzati ma poi capaci di arbitrare normalmente senza condizionamenti e con il buon senso che comunque dovrebbe sempre essere applicato”.

Tempo fa l’ASO Cernusco aveva scritto qualcosa sui propri social a riguardo, una testimonianza che spiega bene l’approccio: “li chiamiamo con il numero perché il loro valore è infinito -titolava il post- Noi di ASO Cernusco eravamo ospiti a Carugo della Briantea 84 che tra le sue file annovera Claudio e Luca, giocatori con disabilità intellettiva, e Alessio, autistico. Per noi erano e sono: “il due”, “il quattro” e l’uno”. Soprattutto, quel maledetto del quattro ha un tiro malefico con dinamica improbabile ma efficace”. Ecco le parole di chi sa leggere lo sport.

All’interno di questa storia Elena ne racconta altre due davvero speciali. Una è quella di Alessio (citato nel post di Aso Cernusco) che gioca in Briantea84 da quando aveva 8 anni e che ora ne ha 17 e con questa maglia si è conquistato le fasi più importanti del campionato: “I primi anni purtroppo non riusciva ad abituarsi al fischietto dell’arbitro o alla sirena e stava male davvero. Ora non solo ha superato quel limite, ma si gioca con felicità le sue partite ad alto livello”. L'altra è quella di Paolo Zappa, maglia 19 e 52 anni di età... la sua sotria si racconta da sola.

Se volete godervi lo sport, andate a vedervi una partita di questa Champions Cup e a tifare sia per i ragazzi di Carugo che per i loro avversari che sanno davvero dare senso alle competizioni. Le prossime partite in casa della Briantea (a Carugo nel Palazzetto di Via Calvi 7) saranno:
Venerdì 10 - 21.30 - BRIANTEA - ACLI TRECELLA
Venerdì 17 - 21.30 - BRIANTEA - ORPAS

 

Ecco il team della Briantea 84. Gli atleti (non in ordine per come compaiono in foto) sono:
Denis Adduci, Riccardo Barreca, Ivan BAStasin, Alessio Bennardo, Matteo Bertola, Alessandro Burgio, Claudio Buzzolo, Daniele Cappelli, Luca Cogliati, Paolo Frigerio, Luca Giacomella, Dario Motta, Simone Oliviero, Andrè Perniceni, Matteo Riva, Achille Tommaselli, Paolo Tommaselli, Claudio Versuraro, Luca Zanetti, Giordano Zappa, Paolo Zappa.

 

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