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L'arcivescovo in visita al CONI: è storia

Una serata storica per la Diocesi e lo sport milanese

È bello essere ancora qui a parlare di un altro momento storico per lo sport, questa volta lo sport milanese. Se a luglio abbiamo accolto l’attesa riforma dello sport e il 20 settembre abbiamo brindato per l’ingresso dello sport nella Carta costituzionale, lo scorso 24 novembre Milano ha guardato curiosa alla prima storica visita di un Arcivescovo alla sede del CONI Lombardia. Via Piranesi addobbata come per le grandissime occasioni, ha ricevuto l’Arcivescovo Mario Delpini con tutti gli onori che si riservano alle grandissime celebrazioni, e il Monsignore non ha disatteso le aspettative.

«La comunità cristiana ha una simpatia antica per la pratica sportiva e ha investito molto in ciò che considera più che un semplice sfogo fisico o una parentesi altra rispetto all'impegno educativo -ha esordito l’Arcivescovo Mario Delpini- Non esisterebbero le parrocchie se mancasse anche solo uno dei suoi elementi costitutivi, e tra questi oltre alla Chiesa, la casa del prete e la sala delle riunioni, storicamente c’è sempre stato il campo sportivo necessario per crescere giovani capaci di servire, pregare, giocare, essere squadra». 

Un’introduzione che è suonata familiare per tutti noi del CSI, ma che ha trovato consensi anche in una sala del CONI gremita e piena di presidenti delle Federazioni, dipendenti, rappresentanti istituzionali e vertici dello sport. Ci ha fatto piacere vedere come l’unione di intenti tra il Comitato Olimpico e la Diocesi di Milano esca piuttosto rafforzata da un incontro apparso come una promessa per il futuro.

«In questa alleanza con la Diocesi c’è tutta la voglia dello sport di essere costruttore di ponti e di pace, costruendo una speranza forte per il futuro attraverso una pratica sportiva che può essere una difesa immunitaria per il nostro tessuto sociale». Così ha parlato Marco Riva, presidente del CONI Lombardia, che ha più volte rimarcato la volontà di stringere con la Diocesi un legame collaborativo che sia riferimento per il mondo sportivo lombardo, fatto «non solo di agonismo -ha continuato Riva- ma anche di impegno sociale, di formazione, di eccellenza, amicizia e rispetto, che sono anche valori olimpici da portare con noi verso Milano Cortina 2026».

Riconoscenza, Alleanza, Benessere della persona
Sotto queste tre parole l’Arcivescovo ha racchiuso gran parte del suo messaggio. Riconoscenza come gratitudine per l’impegno che il CONI sta mettendo nell’organizzazione di un evento della portata delle Olimpiadi «Un impegno che deve tener conto della correttezza, della trasparenza nelle risorse, del rispetto dell’ambiente, dell’attenzione sociale» ha detto Delpini, che ha poi proposto due riflessioni molto attuali sulla disciplina paralimpica esempio di inclusione attiva, e sulla corporeità: «La dimensione corporea della persona in questo nostro tempo conosce aspetti problematici che ci preoccupano. In tanti modi e per tante persone il corpo è inteso come vincolo mortificante, prigione dell'anima, disagio, fonte di imbarazzo -ha spiegato Monsignor Delpini- In questo senso lo sport può aiutare a vivere la dimensione corporea come compimento della persona, realizzazione, realizzazione con gli altri e benessere complessivo».

La chiave di un incontro storico da tutti i punti di vista è stata anche la chiusura dell’incontro, con un A-RIVEDERCI che lascia ampissimi spazi a progettualità, alleanze, strette di mano preludio di «confronto e condivisione di pensieri parole e opere -ha chiuso Delpini-  La ripresa di questi temi che ho detto, la collaborazione per iniziative educative, l'interesse per la promozione dello sport nella solidarietà internazionale come fa CSI per il Mondo ad esempio, sono tutte cose che offrono occasione per rivederci e affrontare in modo adeguato la condivisione». Anche in questo caso abbiamo sorriso, contenti che anche in un contesto formale e altamente istituzionale che vedeva riunite tutte le federazioni, l'Arcivescovo abbia avuto un pensiero per il nostro progetto di volontariato sportivo internazionale.

Con le foto e i saluti di rito si è concluso così questo momento storico per la città e il mondo dello sport, che ha subito appreso dalla viva voce del presidente Marco Riva, la volontà della sede Lombarda del Comitato Olimpico Nazionale, di siglare una sorta di protocollo d’intesa per iniziative sportivo-educative. 

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