CSI - Centro Sportivo Italiano - Comitato di Milano

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Una lezione da imparare

Lo sport é tremendo.
Se vuoi vincere devi imparare dalle sconfitte. Non c’è altra strada.
Devi imparare a perdere, rialzarti e diventare migliore.
Il tempo del Coronavirus provo a leggerlo per metafora sportiva.
La nostra società assomiglia ad uno “squadrone" abituato ad andare in campo e a vincere con arroganza e supponenza.
Fino a gennaio ci sentivamo padroni del mondo. Abbiamo “rovinato" tanto con la nostra arroganza. Abbiamo sciupato l'ambiente, abbiamo fatto del successo l'unica ragione di vita, abbiamo rubato il tempo a noi stessi... abbiamo “imbruttito" la vita dell'uomo pur di sentirci vincenti.
Poi è arrivata la mazzata.
Come quella squadra prima in classifica e fortissima che va a giocare contro l'ultima in classifica e perde 3-0 alla fine del primo tempo. Inspiegabile ma reale. All'improvviso tutta l'invincibilità di quella squadra si sgretola, tutto (anche il passaggio più facile) diventa difficile... E ci si ritrova a fare i conti con una sconfitta che é una sberla sul muso.
Alla nostra società é capitato esattamente questo. Per colpa di un maledetto micro organismo, nemmeno visibile ad occhio nudo, ci siamo ritrovati - nel giro di pochi mesi - in ginocchio. Tutta la nostra forza ha lasciato il posto ad un infinita fragilità.
Nello sport ci sono solo due modi per uscire da sconfitte così.
O impari la lezione. Ritorni umile. Ritorni a sudare in allenamento e a giocare facile in partita. La smetti con i colpi di tacco e capisci che la squadra e i tuoi compagni vengono prima di te... oppure butti via un campionato.
Vale anche nella vita.
Quando finalmente questo maledetto Coronavirus sarà alle spalle si aprirà un'altra grande partita.
Cosa deciderà di fare l'Uomo?
Imparerà la lezione e tornerà a “giocare semplice", rimettendo al centro della sua esistenza una vita fatta di valori, di umanità, di fraternità...? Sentirà di essere piccolo bei confronti della natura e dell'universo? Smetterà di insegurire il successo e il potere ad ogni costo per cercare una vera armonia e serenità della vita?
Sinceramente non é facile essere ottimisti.
Se si guarda indietro scopriamo che quella dell'Umanità è una squadra fisiologicamente “discontinua". Di Guerre e devastazioni - in duemila e passa anni - ne ha attraversate tante. Più che imparare la lezione verrebbe da dire che l'ha facilmente dimenticata ricadendo sistematicamente negli stessi errori.
Insomma come una squadra forte, fortissima... che però sistematicamente ci ricasca e si fa male da sola perdendo partite per colpa sua.
Pensate se fosse vero (non oso pensarlo) che il virus nasce da una mutazione genetica provocata dall'uomo. Per metafora sportiva saremmo tutti da mettere a fare giri di campo e flessioni per una vita... dicendo il pallone lo rivedrete chissà quando.
La lezione di questa pandemia ha fatto tanto male, davvero .
Ha portato via decine di migliaia di vite e ha sequestrato tutta lumanità dentro le mura di casa.
La speranza é che questa volta impariamo la lezione.
In metafora sportiva bisogna pensare alla finale di champions di Atene del 2005 con il Milan in vantaggio 3-0 e alla fine della partita con niente tra le mani travolta dal Liverpool. Vi prego non dividetevi in milanisti e non milanisti. Il ragionamento è serio e serve solo a immaginare cosa si poteva provare in quello spogliatoio a fine partita.
Oggi sappiamo cosa si prova nello spogliatoio dell'umanità . Tre mesi fa ci sentivamo padroni del mondo, ora siamo a terra come forse non siamo mai stati .
Un buon allenatore direbbe: "ragazzi le sconfitte arrivano, bruciano e non ci puoi fare niente... Puoi solo imparare".
Ebbene sì. Proprio così. Il nostro futuro dipende da noi. Da nessun altro. Da quello che impareremo o dimenticheremo dopo questa tremenda lezione.
Ah dimenticavo... Non si è mai vista una squadra che vince con i soli titolari, disinteressandosi di chi sta in panchina. Solo un idiota potrebbe pensare di vincere un campionato ragionando così.
E allora finiamola, per favore, di buttare in un angolo i deboli, i fragili, gli emarginati, chi vive nelle aree del terzo mondo e via dicendo. Possibile che sia così difficile da capire? Se vogliamo vincere la partita dell'Uomo dobbiamo dare la stessa maglia a tutta l'umanità. Se vogliamo continuare a perdere, invece, sappiamo come fare... E siamo anche bravi a farlo.
Ma io sono fiducioso... da questa “sberla" uscirà un'umanità migliore. Più semplice, ma più forte.

Massimo Achini

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