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I numeri di una crisi

22 aprile 2021

Qual é stato realmente l’impatto dell’era COVID sul mondo dello sport?

Sport e salute ha reso noti i numeri di un sondaggio somministrato a 34.500 ASD iscritte al registro del CONI.
I dati dicono di una situazione molto seria e per certi aspetti drammatica.
Intanto solo il 44% delle ASD si è potuta aggrappare in qualche modo (tra allenamenti e partite) alla dimensione di attività di interesse nazionale. Per il restante 56% sono stati 13 mesi di vero lockdown sportivo totale o di situazioni molto ridimensionate.
L'8% delle società sportive ha dichiarato che ha chiuso la propria attività nel 2021. A far paura é però un altro dato: il 34% dichiara come “abbastanza probabile" il fatto di non riuscir a riprendere l'attività partecipando regolarmente alla stagione 2021-2022.
Ovviamente il questionario é rivolto non solo ad ASD basate totalmente sul volontariato, ma anche a realtà come palestre, piscine o comunque realtà che si avvalgono di collaborazioni professionali. Tra queste solo il 27% conferma che utilizzerà lo stesso numero di collaboratori sportivi rispetto all'era precovid. Tradotto, il 67% immagina di ridurre anche drasticamente queste collaborazioni con un evidente “crollo" dell'impegno professionale in questa dimensione dello sport.
Sono dati di indirizzo, che probabilmente miglioreranno (ce lo auguriamo) strada facendo. Quel che é certo, però, é che sono dati che servono a guardare in faccia una crisi che c’è e che spesso viene sottovalutata.
Di fronte a questi numeri due considerazioni ci sembrano importanti.
La prima é che le società sportive del Csi hanno retto l'urto dell'era COVID molto bene. Siate orgogliosi di Voi stessi. Da quello che risulta a noi quasi nessuna delle società sportive affiliate al Csi chiuderà i battenti e siamo quasi certi di ritrovarvi con un numero di squadre uguali all'era precovid ai nastri di partenza della prossima stagione a settembre.
Questo significa che siete realtà forti, costruite sulla roccia di una passione, di un volontariato, di un generare bene e di un saper soffrire e resistere alla tempesta... Siete società sportive con radici vere e profonde... Altro che piccole realtà un po’ scalcinate come qualche volta si pensa nell'immaginario collettivo. Siate orgogliosi di voi stessi. Con fatica e sudore ma siete stati la “dorsale" forte del sistema sportivo italiano di base.
La seconda considerazione é che lo sport di base va aiutato. Oggi, tutti nel Paese chiedono “ristori" e noi non vogliamo aggiungerci alla lista di quelli che (giustamente) si lamentano. Ma i dati parlano chiaro. Qualche aiuto é arrivato sia da Regione Lombardia sia dal Governo. Bene, ma é ancora troppo poco. Le Asd di base sono state davvero tra le realtà più colpite da questa terribile pandemia. Ora diventa fondamentale il fatto che le Istituzioni non si dimentichino di Voi. Una società sportiva che "chiude" significa un pezzo di comunità che salta, significa un sistema educativo che perde pezzi, significa rendere più povero quel territorio. Draghi, appena insediato, ha parlato dell opportunità per il Paese di fare debito buono come investimento per il domani.
Non c’è debito migliore che ricavare qualche soldino da destinare e sostenere la vita delle piccole ASD per i prossimi anni. Di questo siamo sicuri. Non solo. Non si tratta solo di aiuti economici. C’è da prendere in mano la situazione delle palestre scolastiche trovando soluzioni perché da settembre possano tornare pienamente a disposizione delle ASD. C'è da prendere in mano la questione delle visite mediche post positività (che oggi hanno costi folli per una ASD o per una famiglia). Ci sono da prendere in mano altri aiuti indiretti per le ASD.
Il Csi ha scelto di fare la sua parte senza sè e senza ma.
Il campionato primaverile che parte a maggio é totalmente gratuito (si pagano solo le spese arbitrali). L'affiliazione per la prossima stagione sportiva é gratuita (si paga solo la quota di servizi del comitato). Il tesseramento viene ridotto significativamente con una media di 2 euro in meno a tesserato.
Sono azioni per noi “folli" se guardiamo in questo momento al bilancio del Csi. Non potremmo permettercele. Ma il ragionamento é semplice. Aiutare le società sportive viene prima di ogni altra cosa. Speriamo ragionino così anche i vertici delle Istituzioni Sportive (Coni) e delle Istituzioni (Governo e dintorni) del Paese.
Tutelare oggi le ASD é la priorità delle priorità. Non farlo sarebbe di una miopia imperdonabile.

Massimo Achini

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