CSI - Centro Sportivo Italiano - Comitato di Milano

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Impariamo l'arte del Kintsugi

Capita spesso che qualcosa si rompa.

Una discussione. Un’incomprensione. Una “litigata“. Rischiano di rovinare un rapporto.

Capita nella vita quotidiana con le persone alle quali vogliamo bene, capita con gli amici… capita anche nello sport.

Quante volte, per una sconfitta, per una discussione... si ha la sensazione che nello spogliatoio si sia rotto qualcosa?

Quante volte per una “panchina in più“ un ragazzo, all’improvviso, sembra voltare le spalle?

Quante volte una discussione in un direttivo trascina per mesi “incomprensioni“ e “non detti“? Quante volte, persino tra Società sportiva e Don si finisce per non capirsi, per dire che qualcosa si é rotto e per sentirsi distanti?

Viviamo in una società che ci insegna che quando qualcosa si rompe non tornerà più come prima.

Non tutti la pensano così. I giapponesi, ad esempio, hanno sviluppato l’arte del Kintsugi. Letteralmente: “riparare con l'oro”, una tecnica di restauro nata in Giappone nel 1400 e che consiste nel riparare oggetti di ceramica che si sono rotti con la lacca mescolata a polvere d'oro o d'argento, lasciando però ben visibile la riparazione”.

Avete capito bene. Per riparare una cosa di valore (ceramica) che si è rotta, gli esperti di questa arte usano polvere d’oro e d’argento. Alla fine della riparazione quel vaso “aumenta di valore“ perché, rispetto a prima, contiene venature di oro e argento.

Non solo. Le crepe (riparate) non vengono nascoste e coperte con vernice, ma vengono lasciate visibili. Quelle cicatrici dicono a tutti che quel vaso si é rotto... Non lo nascondono perchè quelle cicatrici non sono un difetto, ma qualcosa che parla della vita e della storia di quel vaso.

Soprattutto per chi si spende sui terreni dell’educazione e per chi, come le vostre società sportive, accoglie a braccia aperte ogni forma di fragilità. L’arte del Kintsugi é un’arte preziosissima. Troppo spesso, nella società di oggi, buttiamo via relazioni, amicizie, sogni. Al primo fallimento, alla prima crepa... figurati poi quando finiscono per rompersi davvero in mille pezzi.

Le “cicatrici“ e le “sconfitte“ nella vita e nello sport non sono segni da nascondere. Sono solo da sistemare con polvere d’oro. Ed é esattamente quello che fate voi. Ogni volta che accogliete un ragazzo o una ragazza “difficile“, problematica… magari “cacciata da altre società sportive“... Ogni volta che gli date fiducia, che li fate sentire importanti per voi, che andate al di là dei loro errori, state applicando, con maestria, l’arte del Kintsugi.

Un’arte che forse, al di là dello sport, fa molto bene anche alla vita quotidiana di ciascuno di noi.


Massimo Achini

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