Casargo è una sfida vinta
Ottimo il primo residenziale in montagna
Le casse sono spente, i gonfiabili e le strutture di pallavolo e calcio sono smontate, i furgoni della logistica sono tornati alla base e i Residenziali On Tour ’25 possono ufficialmente considerarsi chiusi. Dopo settimane di mare, l’atto finale è andato in scena a Casargo, in Valsassina, ospiti della struttura del CFPA Alberghiero della cittadina montana.
I saluti finali sono stati tutti per i piccolissimi, i Big Small e Under 9 del calcio e il Minivolley. 133 piccolissimi atleti per due weekend che hanno rispolverato un po’ le atmosfere di quello sport a misura di bambino, semplice, partecipato, entusiasta, innocente ma carico di autentica partecipazione. Anche gli adulti presenti hanno messo in campo una bella e sana dose di coinvolgimento nelle attività, dai genitori (12) ai dirigenti (18) agli allenatori (15).
«Casargo è una sfida vinta -ha spiegato Patrizia Maiocchi, storica pedina dell’organizzazione dei Residenziali da quarant’anni- Avevamo più di un dubbio ma alla fine… Si può dire che sono stati forse i migliori? Sì dai, lo dico, perché i bambini sono stati entusiasti, empatici, partecipativi, simpatici, vulcanici e chi più ne ha più ne metta! C’è solo da augurarsi che sia stato il primo anno di una lunga serie all’insegna del puro divertimento». E sull’appuntamento di Casargo spende due parole anche Giordano Intelvi, ideatore di questa manifestazione nel 1985 e presenza fissa sin da allora. Giordano sente il bisogno di mettere “i puntini sulla ì” di grazie: «Il mio commento su questa nuova esperienza per i piccolini è semplicemente fatto di tanti ringraziamenti -ha detto Intelvi- A Carolina Moretti, Patrizia Maiocchi, Alessia e Valentina Carminati che davvero hanno predisposto due weekend splendidi per i piccoli del calcio e del minivolley. Ovviamente grazie a tutta la logistica che, magari uno non ci pensa, ha fatto un grandissimo lavoro di allestimento e predisposizione dei campi. Domenica ho apprezzato davvero che sia venuta a trovarci Laura Spoto, responsabile del gruppo arbitri di Pallavolo CSI, è stata una bella sorpresa. E in ultimo, rispetto a Casargo un applauso va a Paolo Capozzi, che dalla parte tecnica all’animazione sino all’aiuto logistico, non si è fatto mancare niente e sempre con grande disponibilità e impegno».
Dunque, chiuse le impressioni su Casargo, è tempo anche di bilanci più ampi, sebbene qualche numero importante lo avevamo già dato nei racconti precedenti (Misano; Ravenna). Ora non resta che sommare le cifre da giravolta ed evidenziare come questa edizione 2025 abbia coinvolto ha coinvolto oltre 5.000 persone, con la partecipazione di 268 squadre, suddivise in 34 tornei e oltre 550 partite disputate. «La nostra ambizione è creare un movimento che coinvolga squadre provenienti non solo dal resto della regione, ma anche da altre parti d’Italia, come già avviene con una decina di partecipanti - ha spiegato Gianluca Meneghini, responsabile del settore residenzialità. - Ora stiamo già lavorando alla verifica dell’edizione 2025 e alla pianificazione del 2026, oltre a seguire i preparativi della vacanza famiglie di giugno e organizzare i ritiri di settembre».
I Residenziali sono infatti parte di un comparto più ampio, Stayin’ Sport, che raggruppa tutte le esperienze di residenzialità come ha spiegato Meneghini, e che impegna un team di persone attive da settembre a luglio senza sosta per l’organizzazione. Centro di tutta la proposta però, deve restare il giusto equilibrio tra il grande evento sportivo e l’aspetto associativo: «Quest’anno, proprio per sottolineare questo obiettivo, abbiamo deciso di eliminare la parola ‘torneo’ dal nome, perché ci siamo resi conto che c’è ancora molto lavoro da fare affinché la dimensione agonistica non sovrasti l’aspetto associativo ed educativo degli eventi. Tuttavia, siamo convinti che questa sia la chiave vincente della nostra proposta. In Italia esistono tanti tornei agonistici residenziali, ma noi siamo gli unici a puntare sul protagonismo dell’incontro, dell’amicizia e della relazione».
Provare a spostare il focus dalla competizione alla parte associativa non significa, ovviamente, avere meno attenzione per l'organizzazione dell'attività sportiva legata all'esperienza residenziale. Ne sanno qualcosa Aldo Milesi e Paolo Capozzi, che da due anni gestiscono insieme questa parte centrale del progetto con un grande affiatamento e una forte sinergia: «È impegnativo prendere in mano la progettazione di una manifestazione sportiva che conta decine e decine di squadre divise in gironi che devono alternarsi perfettamente sui tanti campi coinvolti, che vuol dire tantissime partite da arbitrare, referti da visionare... È praticamente come trasportare la segreteria sportiva in trasferta, il lavoro è quello condensato in poco tempo e se riesce bene è anche merito degli arbitri, dei commissari di capo e della logistica che allestisce i campi -hanno spiegato Milesi e Capozzi- La cosa bella è sentire che si fa parte di qualcosa di più grande che regala ai giovani momenti e ricordi indimenticabili»
Dunque, ora pausa, e spazio ai tanti ricordi accumulati in questi mesi, non solo da parte dei ragazzi e delle ragazze che hanno partecipato, ma anche da parte di chi è stato “dietro le quinte”, e lo spiega bene Patrizia Maiocchi: «A consuntivo mi vengono in mente solo le parole della canzone di Giorgia “la cura per me”. Sì, perché i residenziali, nonostante le fatiche, i disguidi e qualche incomprensione, quello che lasciano è la sensazione di aver fatto “una cura” personale dalla quale esci più sano, più ricco, più felice, più ben disposto a proseguire la tua vita, che a volte ti sembra complicata e faticosa!! Alla prossima cura!».
Galleria fotografica Casargo: 17-18 maggio
Galleria fotografica Casargo: 24-25 maggio