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Disabilità: un successo Move City Sport

Ottima affluenza alla fiera di Bergamo

Abbiamo sempre messo al centro la persona e la disabilità come dato di normalità e quotidianità ben prima che fosse messo a sistema lo sport paralimpico, e continueremo a farlo”. Parole e musica sono di Vittorio Bosio, presidente del CSI Nazionale, parole con le quali ha dato il via al workshop organizzato da CSI Lombardia e Ledha il 18 ottobre 2022 all’interno di Move City Sport, la prima fiera dedicata allo sport per il benessere, il gioco e il tempo libero per tutte le abilità.

A condurre il workshop la personalità carismatica e competente del giornalista Maurizio Trezzi, esperto e docente di comunicazione sociale. Ottima la presenza del pubblico all’evento, che ha fatto registrare il tutto esaurito nello spazio allestito all’interno della fiera di Bergamo. Un incontro che ha visto avvicendarsi alcuni dei nomi più illustri del panorama sportivo regionale, dal presidente CSI Lombardia Paolo Fasani a Felicia Panarese, Segretaria Regionale di Sport e Salute; dal padrone di casa Gaetano Paternò presidente del CSI Bergamo a Massimo Achini, presidente CSI Milano.

Per il Centro Sportivo italiano sono stati tanti i contributi arrivati da Davide Iacchetti componente della Commissione Nazionale CSI dell'attività sportiva con disabili e Alessandro Munarini Responsabile Nazionale della Commissione stessa. Interessante la disamina di Iacchetti che va alla radice del perché, in molti, tendevano nel passato e tendono ancora oggi, ad allontanare e non includere le diversità: “Spesso la diversità ci inquieta, ci mette in crisi soprattutto quando mostra un deficit, un limite -ha illustrato Iacchetti- così reagiamo culturalmente e istintualmente cercando un modo per allontanare questa inquietudine emotiva. Questa è la radice della separazione e dell’esclusione”.

Come fare dunque per cambiare la rotta? Il protocollo di intesa siglato da CSI Lombardia e Ledha risponde proprio a questa esigenza e nasce, sentendo sia il Presidente Fasani che il Presidente di Ledha Alessandro Manfredi, da un sentimento comune. “È fortemente voluta questa convenzione con Ledha, non tanto per dire di averla fatta, perché se resta sulla carta è inutile, ma per trasferire alle nostre società, tesserati, dirigenti, alcuni concetti condivisi di inclusione dal punto di vista culturale. Solo allora potremmo dire di aver dato piena vita e concretezza a questo accordo che nasce da un comune sentire”. Queste le parole di Paolo Fasani cui ha fatto eco Manfredi: “C’era già una comune volontà di affrontare insieme questo tematiche e la convezione le ha messe in rete. Il tema è fondamentale perché siamo impegnati a promuovere la vita indipendente delle persone con disabilità e lo sport va in questa direzione, così come fondamentale è uno degli obiettivi di questo accordo: dare strumenti per riconoscere forme di discriminazione rispetto alle diverse abilità, e combatterle all’interno del mondo dello sport”.

L’intervento del presidente Achini ha voluto fornire uno sguardo più ampio di tutto ciò che lo sport consente di produrre in termini di inclusione, non solo relativamente alla disabilità ma anche a livello sociale. Così Achini ha presentato le storie di giocatori comuni che hanno trovato accoglienza nelle società di base dopo severe esclusioni altrove, così come le storie di integrazione e sport che sono nate e cresciute all’interno delle carceri milanesi con i progetti CSI, o quelle di inclusione legate al volontariato sportivo internazionale.

A chiudere la giornata di riflessioni e tavola rotonda, sono state le esperienze concrete delle realtà sportive che da anni seguono progetti virtuosi e stili sportivi inclusivi. Per Milano era presente il Bresso 4 con il racconto del percorso sul calcio integrato e non solo. Accanto al Bresso 4, in fiera con Massimo, un ragazzo con disabilità ex calciatore e ora dirigente della società, il presidente Merenda e il dirigente Zambelli. Per il territorio di Monza e della Brianza, Simone Argentin e Giovanni Vergani hanno portato l'esperienza di rete e virtuosa di Tiki Taka. Affascinanti e ricchi di spunto anche gli interventi della realtà Senzacca di Bergamo di cui fanno parte Bergamo e Olimpia Bergamo, e l'associazione Fuorigioco che opera dal 2007 nel territorio di Mantova.  "Di sicuro nei prosismi anni l'impegno sarà quello di riproporre questo tipo di iniziative anche su territorio milanese" ha concluso Marco Zanetel, Consigliere Provinciale CSI Milano e, per il CSI Lombardia, Coordinatore dell'attività Terzo Settore e Cittadinanza Attiva.

 

 

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