CSI - Centro Sportivo Italiano - Comitato di Milano

Apple Store Google Play Instagram YouTube Facebook
Chi siamo  /   Link utili  /   Fotogallery  /   Contatti e sede

Molti i campioni intervenuti

FRANCO BARESI

“È il terzo anno di fila che partecipo e vedo che quest’anno c’è il solito entusiasmo, addirittura parecchi bambini in più. La location merita e le cose stanno andando bene come sempre vedo. Giovani e sport è un connubio fondamentale, e credo che abbiano sempre più bisogno di fare sport e di essere consapevoli della propria fisicità e del movimento. E quando si impara meglio? da bambini, quindi l’oratorio è il posto ideale per iniziare.



BRUNO VARACALLI (AGENTE SCELTO - POLIZIA DI STATO)

“Quando mi sono risvegliato dal coma dopo l’incidente, avevo ferri ovunque nel corpo e subito ho toccato la gamba per capire se c’era ancora o no. Purtroppo sono stato amputato, ma immediatamente, anche se ero in rianimazione, ho chiesto alla mia compagna di portarmi dei pesi per fare esercizi, e appena mi mettevano sulla sedia a rotelle, di nascosto giravo per l’ospedale per tenermi in forma.

Ma la cosa più importante l’ho fatta pochi giorni dopo essere stato dimesso dall’ospedale, con una protesi provvisoria e i ferri nelle braccia. Sono partito per la Thailandia per fare la scalata del dragone, oltre 1300 gradini ripidi che ho fatto con le stampelle. Avevo bisogno di dimostrare che disabile non significa rimanere in un angolo e farsi aiutare da tutti per qualsiasi cosa, e volevo dimostrare che un Agente può continuare a servire lo Stato anche se con una disabilità, e che i limiti sono solo barriere che ci poniamo nella testa.

Per tale motivo voglio dire a questi ragazzi che devono porsi degli obiettivi e raggiungerli con ogni sforzo. All’inizio magari si sentiranno inferiori a chi si esercita da più tempo, come me quando ho iniziato l’atletica per atleti paralimpici, ma con l’impegno ridurranno le distanze. Ora mi preparo per le olimpiadi”.



CLARA MONDONICO

“Alle Olimpiadi mio padre non si è solo divertito, ma l’ha voluta fortemente. Il primo anno solo con gli oratori lombardi, il secondo anno addirittura avrebbe voluto vederla estesa a livello nazionale, e il terzo anno chissà avrebbe pensato a livello mondiale. Lui era così, ci ha sempre creduto, in questa idea ci si è buttato anima e corpo perché era fondamentale per lui vedere i ragazzi che giocano con la spensieratezza e la serenità senza quelle brutte cose che si vedono quando poi c’è troppa foga o si pensa di essere già fenomeni.

Loro sono il nostro futuro, devono diventare uomini e donne capaci di portare avanti il nostro mondo. Mio papà ha fatto il professionista per 40 anni, ma la sua idea di base era proprio questa, piena di valori.

Quindi significa che se uno ci crede può portarla avanti davvero anche nel mondo professionistico, che è un po’ virtuale; ma tanto poi nel mondo reale ci torni quindi è importante non distaccarsi e vivere ancora il mondo degli oratori, che è vita vera ed è il più bello per eccellenza”.



DANIELE CASSIOLI

“È davvero un peccato che questo evento duri così poco e sia solo su Milano, perché un evento di questa condivisione e di opportunità, sarebbe bello estenderlo. Inoltre, è un momento dove si impara davvero a fare squadra in tutti i sensi che può avere questa parola. Più una persona sperimenta e più competenze motorie possiede e più è facilitato. Purtroppo in Italia ci sono pochissimi vivai, abbiamo delle nicchie ma ci manca il vivaio e per crearlo bisogna ripartire dallo sport di base, perché chiunque, qualsiasi campione abbiamo, è partito dallo sport di base e solamente poi è diventato campione.

L’oratorio per me è stata una palestra a cielo aperto nel fare sport, nel gioco di squadra, nella cooperazione che è essa stessa sport, e credo quindi che l’oratorio nel nostro paese sia una risorsa inestimabile e non sempre ci sono alternative. Dobbiamo tenerceli stretti, perché sono convinto che stare bene in oratorio è un ottimo modo per stare bene in generale”.

Eventi, Attività, News