CSI - Centro Sportivo Italiano - Comitato di Milano

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Le 11 idee del Centro Sportivo Italiano

Continuano le proposte per uno sport migliore e più bello per tutti

Dopo le 10 idee selezionate dalla giuria dei giovani Under 35, presieduta dal Generale Gianni Gola, Il Centro Sportivo Italiano, dei tanti contributi raccolti, ha individuato 11 idee per cambiare, in meglio, il mondo dello sport italiano. A presentarle è il presidente del CSI, Massimo Achini: “Ciò che abbiamo raccolto durante la 24 Ore è un patrimonio prezioso che ci hanno donato donne e uomini delle istituzioni sportive, grandi campioni e, soprattutto, i giovani e i dirigenti delle società sportive di base”.

Il CSI ha voluto unirsi a questo coro di pensieri costruttivi portando il proprio contributo, selezionando una formazione di 11 idee votata all’attacco per segnare quanti più gol possibili nella partita che si sta giocando per uno sport migliore: “Si tratta di 11 idee concrete e ambiziose che riguardano vari ambiti e livelli – spiega Massimo Achini -, ma tutte legate da un unico fil rouge: la valorizzazione delle potenzialità educative che il sistema sportivo italiano può e deve esprimere”.


Le idee selezionate del Csi

1. Certificazione di qualità per le società sportive - Occorre fare ordine e chiarezza dentro il grande “contenitore” delle oltre 90 mila società sportive che ci sono in Italia. Proponiamo una certificazione di qualità per le società sportive che hanno un vero progetto educativo: mission educativa chiara e precisa; formazione di allenatori e dirigenti come educatori; bilanci chiari e trasparenti; accoglienza per tutti e non solo per i più bravi; ruolo sociale sul territorio. Queste società sportive devono essere aiutate concretamente con accesso a bandi a loro riservati, con azioni di sostegno concrete, con un albo apposito. Non possiamo più confondere queste realtà con società sportive improvvisate, oppure inserite nel mondo del dilettantismo ma in realtà orientate a fini profit e dintorni.

2. Lo sport nella Costituzione italiana - Mozione popolare tra tutte le società sportive di base per inserire la parola “sport” nella Costituzione italiana. Si tratta di un aspetto che non è solo simbolico. In gioco c’é la dignità dell’operato di migliaia di società sportive di base e di tutto il sistema sportivo italiano. L’iter è complesso ma bisogna avviarlo.

3. Una legge quadro, moderna e concreta, sullo sport  - Il nostro Paese non può più rimanere con una legge sullo sport vecchia e superata da “secoli”. É arrivato il tempo di mettere mano a questa spaventosa lacuna arrivando in tempi brevi ad una legge quadro sullo sport. Si propone una lettera ai segretari di tutti i partiti firmata da migliaia di presidenti di società sportive di base.

4. Meno burocrazia per le società sportive -  Le società sportive vanno aiutate e vanno aiutate davvero. Non si possono dare soldi perché i soldi non ci sono. Ma si può togliere la burocrazia. Prevedere un provvedimento di alleggerimento burocratico per tutte le società sportive di base, dividendo una volte per tutte le società sportive a fini commerciali da quelle a fini educativi.

5. La banca del tempo dei campioni - Avvicinare campioni e ragazzi è una necessità ed una responsabilità. Proponiamo di chiedere ad ogni campione di dedicare 15 ore all’anno a stare con i ragazzi nelle società sportive di base della città dove vive. Si tratta di un patrimonio di umanità educativa impressionante. Il Csi si candida a promuovere, gestire e coordinare la banca del tempo dei campioni.

6. Incontro annuale degli amministratori che credono nello sport - Vogliamo proporre un incontro annuale tra tutti gli amministratori pubblici (ministri, presidenti di Regione, sindaci, assessori) che hanno a cuore lo sport. Dobbiamo trovare insieme il modo di avvicinare il mondo delle Istituzioni alla vita reale e concreta delle società sportive che devono essere valorizzate come patrimonio per il bene comune della nostra società.

7. Genitori a bordocampo – Quello dei genitori a bordocampo è un problema che riguarda tutti. Vogliamo promuovere il primo convegno nazionale sul tema dei genitori a bordocampo, invitando tutte le Federazioni, gli enti di promozione e le società sportive a ragionare insieme su quale ruolo debbano avere i genitori nello sport.

8. Giornata nazionale dello sport in oratorio - L’oratorio rappresenta un patrimonio immenso per tutto lo sport italiano. Il valorizzarlo deve essere responsabilità ed impegno di tutti. Proponiamo la realizzazione della prima giornata nazionale dello sport in oratorio.

9. I politici in campo per lo sport - Chiediamo ai 2062 deputati, senatori e consiglieri regionali di versare mille euro a testa all’anno per un fondo che sostenga lo sport sociale. Si raggiungerebbero oltre due milioni di euro con un piccolo contributo di ogni politico: sarebbe un segno importante per lo sport italiano. Tale fondo sarà destinato alle società sportive che svolgono attività di forte rilevanza sociale.

10. Libertà di giocare - Proponiamo di rivedere le norme che regolano il vincolo sportivo. Dobbiamo trovare il modo di tutelare i club, ma il rendere ogni ragazzo "padrone" del suo diritto di giocare dove vuole deve esser un valore non negoziabile. Il vincolo sportivo può rimanere nei settori giovanili professionistici (ha una logica), ma a tutti gli altri livelli deve essere abolito. Nessuno può essere proprietario dei ragazzi.

11. Impresa sociale sportiva - Il tema del "lavoro nel mondo dello sport": nuove professionalità sportive, che portino al settore competenze, capacità e qualità umana ed educativa, per costruire il nuovo modello di impresa sociale sportiva. L'impresa sociale sportiva è un modello che può dare posti di lavoro e può essere promosso e sviluppato. Il volontariato resterà sempre la vera anima del mondo sportivo, ma la più grande azione di sostegno al volontariato è quella di creare e favorire nuove professionalità e posti di lavoro giovanile nel mondo dello sport (anche nello sport di base). In particolare va sanata la situazione dei laureati in scienze motorie che rappresentano una risorsa per il Paese e che troppo spesso sono ridotti a sopravvivere tra "nero e dintorni" e precariato totale.

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