«C’è in giro troppo desiderio di pace nella società di oggi per sprecare un’occasione che ci permette di fare il nostro piccolo gesto in un contesto storico di grande fragilità; che ci consente di ragionare su cosa sia pace nello sport: cos’è pace dopo che l’arbitro fischia l’inizio del match? Come costruiamo la pace a partire dai nostri campi? Con quali gesti? Con quale approccio al match? Con che sguardo sulla sfida, la competizione e l’avversario? Pensiamoci, davvero, perché aderire a questa iniziativa significa essere consapevoli della necessità di agire nella quotidianità con un approccio alla pace, anche a partire dalle nostre partite».

Sono le parole del presidente Achini nel giorno in cui viene lanciata ufficialmente la mobilitazione “Leghiamoci alla Pace”, un’iniziativa simbolica che il 15 e 16 novembre -e durante tutte le partite infrasettimanali di quella giornata di campionato- chiamerà tutte le squadre del CSI Milano a scendere in campo con uno straccetto bianco. Un momento piccolo, un momento importantissimo. Non è pensabile che si possa tendere alla pace nel mondo se nel quotidiano non ci si ferma a ragionarci sopra, se non ci convinciamo che sono i piccoli gesti a fare la differenza giorno dopo giorno cambiando una mentalità sempre più prepotente e violenta. Lo sport può davvero fare la differenza.

Papa Francesco diceva: «Oggi abbiamo tanto bisogno di una pedagogia di pace, di far crescere una cultura di pace, a partire dalle relazioni interpersonali quotidiane per arrivare a quelle tra i popoli e le nazioni. Se il mondo dello sport trasmette unità e coesione, può diventare un alleato formidabile nel costruire la pace». Ecco l’unità, la coesione, il legame... Leghiamoci alla Pace, appunto.

Non sarà nulla di complesso ciò che chiederemo alle squadre, alle allenatrici e agli allenatori, alle e ai dirigenti, atlete e atleti e, perché no, tifosi, genitori, membri del direttivo al completo con i presidenti in testa. Si tratterà di procurarsi dei piccoli straccetti bianchi da legare al polso, o al braccio, alla caviglia o come bandana o dove si vuole. Si entrerà in campo così insieme all’arbitro, che sarà il primo protagonista e garante del gesto. Chiederemo ai capitani di fare una foto con il direttore di gara mostrando il proprio simbolo.

Chiederemo alle squadre di fare quante più foto possibili di gruppo, a coppie, singole, creative…, purché verticali e postate sui propri social (Instagram in particolare) taggando sempre @csimilano e usando sempre l’hashtag #leghiamociallapace. 
Fom e Caritas sono sostenitori dell’iniziativa e partner significativi di questa giornata di sensibilizzazione in cui lo sport di base vuole divulgare un messaggio importante contagiando sportivi, atlete e atleti, e tutti coloro che credono che lo sport sia, anche, costruttore di pace. Alla luce di questa partecipazione condivisa, diventa allora bello e opportuno taggare nei post anche @caritasmilano e @fondazioneoratorimilanesi.

Tutte le indicazioni operative utili - con tanto di esempi concreti - su come poter aderire e prendere parte in concreto e al meglio a questa iniziativa sono contenute nel documento in PDF allegato in calce a questo articolo.

L'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha deciso di proclamare il 6 aprile come "giornata internazionale dello sport per lo sviluppo e la pace", non è quindi un miraggio o una convinzione del CSI pensare che le cose possano cambiare passando anche dai campetti e dalle palestre, da ciascuno e ciascuna di noi.
Leghiamoci alla pace, facciamolo insieme, con tutte le 2560 squadre… Pensate a quanti volti inonderanno i social con un gesto simbolico che fa sentire la voce delle società sportive dello sport di base. Sarà bello, sarà potente, è importante.