Si è respirata aria di Olimpiadi sabato 10 maggio sul campo di pallavolo del carcere di Monza, dove i consueti allenamenti della mattina hanno subito una scossa di emozioni belle di quelle indimenticabili. Sul campetto si è presentata a sorpresa Myriam Sylla, la campionessa oro olimpico nel 2024 a Parigi con la Nazionale Italiana di Volley.

Applausi scroscianti e sorrisi da parte dei ragazzi del carcere, che in quel momento stavano disputando un’amichevole con gli arbitri di pallavolo del nostro comitato, dopo essersi ingegnati in ogni modo per asciugare il campo dalla pioggia e non rinunciare a quel momento di adrenalina sportiva e vita che attendono ogni settimana. La schiacciatrice della VeroVolley ha da subito rotto qualsiasi distanza con i detenuti ‘buttandosi’ nella partitella amichevole per qualche minuto: «Non ce la faccio a stare a guardare» ha detto sorridendo la campionessa. 

Il momento centrale della mattinata, e decisamente il più intenso, è stata la chiacchierata sul campetto con domande e curiosità, testimonianza e risate; perché Myriam è davvero un vulcano di pensiero e simpatia che non si può non ascoltare con interesse ed empatia. Tante le curiosità dei ragazzi e degli arbitri, perché quel mondo di fatica e successi ha un fascino particolare per chi è un appassionato sportivo, e suscita quella curiosità sana che tende a voler scoprire sempre come ci si sente sul tetto del mondo, che brivido da, cosa vuol dire realizzare un sogno, che fatica richiede… E vale ancora di più se si sta attraversando un momento di crocevia della propria vita.

«Ci si forma e si cresce sempre, si impara anche nei momenti che sembrano i più difficili, quando sembra che il mondo ci stia crollando addosso. Proprio quei momenti servono a ricostruirsi» ha detto Sylla, che ha anche ammesso come il realizzare un sogno crei un momento di smarrimento subito dopo, dove ci si chiede cosa fare da lì in poi. Bello, bellissimo lo sguardo intenso dei ragazzi e dei nostri arbitri durante questo scambio. «È stata una sorpresa vedere arrivare Myriam Sylla -ha commentato l’arbitro Valerio Beretta- Miriam Sylla che si mette a giocare con noi, che non vuole smettere di giocare. Un sabato in cui ho avuto la conferma che lo sport quando è gioco e non solo competizione, può fare la differenza perché crea subito relazioni, buon umore e, come ha detto Miriam, produce serenità».

Dopo i saluti istituzionali con la Direttrice del carcere Cosima Buccoliero e il presidente CSI Milano Massimo Achini, è arrivato il momento delle foto e degli autografi per immortale la giornata speciale per tutti i ragazzi ma anche per i coach CSI: Francesco, Alice e Camilla Finelli (quest'ultima nominata Alfiere della Repubblica dal Presidente Mattarella proprio per questo impegno) e Alessandro Raimondi. «È stata un’esperienza positiva che sono felice di aver avuto l’opportunità di fare» ha concluso Miryam Sylla.